Recensione Bitfenix Colossus Mini-ITX

Giunge nei nostri locali il nuovo case a marchio Bitfenix dedicato ai sistemi compatti dotati di schede madri mini-ITX; con una linea decisamente moderna ed innovativa, il Colossus Mini-ITX mira a consolidare un mercato in continua crescita, nel quale la casa si è tuffata non da molto con due case di buon successo, il Phenom Mini-ITX e il Prodigy.

Spulciando nel portafoglio dei prodotti di Bitfenix appare chiaro come il segmento dei sistemi compatti non sia il suo target principale; a listino troviamo un numero decisamente alto di case di ogni genere e per ogni tipologia di cliente, mentre sono ancora ristrette le offerte nel segmento dei case mini-ITX.

Nonostante questo, la generosa esperienza di Bitfenix in fatto di case maturata sul campo negli anni ha permesso loro di realizzare due tra le migliori opzioni per quanto riguarda i case compatti, il Phenom Mini-ITX e il Prodigy; questi hanno ricevuto non pochi apprezzamenti dal pubblico sin dal loro esordio sul mercato, per la loro linea azzeccata e, soprattutto sotto il profilo tecnico.

Il Colossus Mini-ITX oggetto delle nostre analisi che riportiamo in questo articolo, vuole seguire il cammino intrapreso, ma con delle novità interessati; il disegno interno è interamente ripreso dai suoi predecessori, con qualche piccola ma significativa revisione; il lato esterno è invece ereditato direttamente dal fratello maggiore Colossus, con un sapiente impiego di giochi di luce e colori, in chiave decisamente più moderna.

Il risultato? Una sorta di ibrido che sulla carta pare andare a prendere il meglio di quanto fatto sino ad oggi da Bitfenix, con alcune interessanti novità.

Ma come consuetudine, prima di addentarci nei dettaglio, di seguito riportiamo le caratteristiche tecniche del prodotto come indicate sulla pagina ufficiale.

bitfenix
Materiali Acciaio per la struttura, plastica con finitura SofTouch
Colori Nero
Dimensioni (LxAxP) 250 x 330 x 374mm
Fattori di forma scheda madre
Mini-ITX
Hard disk 5.25"
1x
Hard disk 3.5"
5x
2.5” Drive Bays 8x (5+2+1 )
Ventole superiori
2x 120mm
Ventole frontali 2x 120mm (1 inclusa) o 1x 140/180/200/230mm
Ventole posteriori 1x 120mm (inclusa) o 1x 140mm
I/O 2x USB 3.0, 2x jack cuffie e microfono
Alimentatore PS2 ATX, sul fondo
Altro

Sistema di illuminazione LiteTrak, trattamento superficiale SofTouch, tool-free, filtri antipolvere

copertina copertina2 copertina3

 


 

La confezione del Bitfenix Colossus Mini-ITX è molto semplice e pulita, in linea con i dettami della casa; si tratta di un semplice scatolone di cartone ondulato, con una grafica basilare, in bianco e nero, senza l'uso di alcun colore di sfondo. Grafica semplice ma comunque ben realizzata, forse solo leggermente scarna di informazioni.

Il lato principale è dominato dal logo di Bitfenix, ritratto in grande al centro, leggermente defilato sulla sinistra; completano la grafica di questa faccia il nome del case, "Colossus Mini-ITX", e il link al sito della casa stessa, riportato in basso su sfondo nero. Notate l'assenza totale di accenni al case stesso, ne grafici ne testuali.

Sul lato minore sinistro sono stampate tutte le principali specifiche tecniche in forma tabulare, sopra le quali è disegnato il case stesso, inquadrato da davanti. Sul lato opposto campeggiano solo il nome del case, appena sopra la maniglia della scatola, e tre etichette con i vari codici del case necessari nello sfortunata necessità di assistenza tecnica.

Per avere qualche informazione extra sul contenuto della confezione si deve passare al secondo lato maggiore; tre disegni mostrano il case da diverse angolazioni e sono messi in evidenza con semplici scritte alcune tra le caratteristiche peculiari di questo case (il trattamento Soft Touch, le porte USB3.0 o la gabbia degli hard disk); le informazioni sono comunque molto limitate, soprattutto se ripensiamo a quanto abbiamo trovato sulle confezioni di altri case.

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La scatola si apre dal lato superiore, tagliando il nastro adesivo che la sigilla; dopo averla delicamente appoggiata sul di un lato minore si può sfilare il contenuto dal suo interno. Il case è mantenuto saldamente in posizione e protetto da urti da due grossi profili in poliuretano espanso bianco, completato dalla solita busta in plastica trasparente per evitare brutti inconvenienti alla vernice.

 

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Il bundle fornito a corredo del Bitfenix Colossus Mini-ITX è composto da un piccolo opuscolo e dalla viteria. Appena aperta la scatola, appoggiato sopra il case, troviamo il manuale, stampato in bianco nero nella sola lingua inglese e lungo 15 pagine; è semplice, ma ricco di immagini molto chiare ed esplicative e quindi ben fatto; mancano però all'interno un paio di riferimenti abbastanza importanti, come ad esempio quello relativo alla scheda madre e alla sua installazione.

Nella viteria, raccolta in una piccola scatola di cartone, troviamo:

  • 4x viti con pomello zigrinato per drive da 5.25", M3*4mm;
  • 12x viti per SSD, M3*5mm;
  • 7x viti per scheda madre, 6-32*6mm;
  • 5x viti per slitte hard disk, 6-32*10mm;
  • 4x viti per alimentatore, 6-32;
  • 1x adattatore USB 2.0-USB 3.0;
  • 1x clip adesiva per cavi;
  • 1x adattatore per slot da 5.25";

Interessante e sicuramente intelligente la dotazione di un piccolo cavetto USB 2.0-USB 3.0, che darà la possibilità anche a chi non possiede una scheda madre con presa USB 3.0 di poter sfruttare le porte USB installate sulla paratia (ovviamente a velocità ridotta).

 

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Il Bitfenix Colossus Mini-ITX, come dice il nome stesso, è un case compatto compatibile esclusivamente con schede madri Mini-ITX; sul mercato è presente anche il fratello "maggiore" Colossus Micro-ATX, dedicato al fattore di forma micro-ATX, che risulta essere esternamente identico al case in esame, sia per forme e design, che per dimensioni, pari a 250 x 330 x 374mm (L x A x P). Evidenziamo qui il peso non certo piuma che si assesta a poco più di 8Kg.

I materiali impiegati sono due, il telaio è realizzato con il consueto acciaio, cosi come le due paratie laterali, mentre il frontale e il top del case sono di materiale plastico con finitura "gommata", caratteristica alla quale Bitfenix si riferisce con la dicitura "SoftTouch". E' un po' simile al retro del Nexus 5, o più in genere alle superfici antiscivolo dei telefoni. E' molto bella e sicuramente di impatto, e lo fa quasi sembrare realizzato in un materiale più pregiato, ma porta con se' una spiacevole contro indicazione: si sporca con estrema facilità! Si notano tutte le impronte e le ditate, anche le più insignificanti e soprattutto ha la tendenza di attirare tutte le fibre del panno con cui cercherete di pulirlo.

La forma è regolare e netta, con spigoli vivi, ed assomiglia ad un parallelepipedo poco più che alto che largo, con un leggero andamento crescente in altezza dal fondo verso l'anteriore se lo si guarda dal fianco. L'effetto è quello di un case sobrio ed elegante, anche grazie alla colorazione interamente nera; tinta spezzata solo dalla lattea "LiteTrak", quella striscia luminosa a "V" che taglia il case da lato a lato. Di questa feature ereditata dal padre Colossus ne discuteremo meglio nelle prossime pagine.

Oltre a questa ed al logo di casa Bitfenix, posto al centro della maschera frontale, non troviamo null'altro a spezzare la tinta unita del case. Persino il piccolo pannello di I/O laterale è quasi del tutto invisibile; per non intralciare il colpo d'occhio sono stati impiegati pulsanti e connettori a filo di colore nero, senza alcuna etichetta.

Classica la disposizione delle varie sezioni nel retro del case; dal basso verso l'altro troviamo il vano per la PSU, lo scasso per le connessioni della scheda madre e la mesh per la ventola posteriore. Sulla destra i due slot PCI verticali chiusi dai relativi bracket.

 

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Anche il tetto del case è impeccabile dal punto di vista visivo. Al centro della cover è stata inserita una griglia metallica nera, a nascondere lo spazio per le due ventole superiori; questa, grazie ad un apposito svaso, risulta perfettamente allineata con il resto, rendendo di fatto il tutto un unicum.

Sul fondo infine trovano posto quattro piedini circolari cromati, rifiniti con una base in gomma con funzione antiscivolo e antivibrazioni, e il filtro antipolvere rimovibile per l'alimentatore, realizzato in plastica e nylon.

 

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Dalle panoramiche dell'esterno, passiamo in questa pagina a focalizzare l'attenzione sui numerosi dettagli del Bitfenix Colossus Mini-ITX.

Il retro è disegnato secondo il classico stile dei case per Mini-ITX. Sul fondo sotto la scheda madre è ricavato il vano per l'alimentatore; questo può essere di lunghezza massima pari a 150mm(160mm) se modulare (non modulare) ed è installabile sia a ventola verso l'alto che verso il basso; appena sopra l'apertura per la mascherina della scheda madre è stata ricavata una mesh a nido d'ape che ospita la ventola posteriore; questo spazio, grazie a due serie di fori, è predisposto sia per ventole da 120 che da 140mm.

Data la posizione orizzontale della scheda madre, sulla destra troviamo due spazi verticali per le schede PCI (di lunghezza massima pari a 330mm (180mm) senza la gabbia per gli hard disk (con gabbia)); questi sono debitamente chiusi da bracket in acciaio nero traforato e adottano il medesimo sistema di chiusura a ghigliottina visto Corsair Obsidian 250D, con l'aggiunta di una ulteriore vite a fissare la parte scorrevole. Una soluzione troppo complicata e scomoda che non ci ha certamente entusiasmato.

 

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Mostriamo con la seguente foto il dettaglio delle viti impiegate da Bitfenix, tutte con testa a croce e pomello zigrinato in plastica dura; a parte per le prime operazioni, questa scelta vi permetterà di lasciare il cacciavite al suo posto per le più comuni operazioni di manutenzione.

 

bitfenix colossus back screw

 

I piedini sono realizzati in plastica rigida e hanno un bordino cromato e la superficie inferiore gommata; sono fissati al case con una semplice vite e si possono rimuovere in un attimo, operazione che come vedremo in seguito è necessaria per giocare con le gabbie degli hard disk.

bitfenix colossus footbitfenix colossus foot off

Ed eccoci al pannello frontale. La parte sopra la "V" della barra a LED è in realtà un sportello che si apre sulla sinistra, dotato di una comoda chiusura a doppio magnete (perfetto il trade-off tra tenuta della chiusura e forza richiesta per aprirla). Questo sportello cela al centro una mesh filtrata con fori a nido d'ape per l'ingresso dell'aria fresca e poco sopra la cover della periferica esterna da 5.25"; è interessante la struttura di questa parte: per non dover creare un vistoso e spesso antiestetico ingresso per l'aria fresca sul frontale del case, gli ingegneri di casa Bitfenix hanno pensato di far respirare le ventoli frontali facendo passare tutta l'aria attraverso lo sportello stesso; questo è infatti dotato sul lato nascosto di numerose feritoie che comunicano direttamente con altrettante ricavate in alto, lungo lo spessore della struttura stessa. Un meccanismo davvero ingegnoso, che potrebbe però ripercuotersi sulle performance del case.

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Prima di passare alla struttura del case vediamo come ultimo dettaglio il tetto del case. Come già visto in precedenza troviamo qui incastonata una griglia metallica nera con i soliti fori a nido d'ape, a nascondere lo spazio per le due ventole superiori; tramite un piccolo incastro meccanico in plastica (che si è rivelato davvero scomodo da aprire perchè privo di un vero punto su cui fare leva) si può asportare completamente, sia per installare eventuali ventole, sia per le normali operazioni di pulizia. Facciamo notare che è dotato all'interno di un filtro antipolvere realizzato in spugna, che non è però rimovibile facilmente essendo bloccato in posizione con dei lembi di acciaio ripiegati.

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Spogliamo ora il case di tutte le sue parti accessorie per svelarne la struttura interna. Le operazioni sono molto veloci e si parte rimuovendo le due paratie laterali, per poi asportare il frontale, installato con i classici quattro incastri meccanici, ed infine togliere di mezzo la cover superiore, anch'essa montata ad incastro.

La struttura portante del Bitfenix Colossus Mini-ITX in oggetto di questo articolo è decisamente classica e simile a quella di molti altri case dello stesso genere; ha un disegno regolare squadrato e lineare, senza troppi fronzoli, sinonimo di qualità e robustezza. E di certo questa non manca, anzi. Possiamo affermare che, pur mantenendo un peso contenuto per le sue dimensioni, ci è sembrato solido e ottimamente assemblato, con tutti gli incastri perfettamente allineati, senza alcun cedimento o movimento particolare; anche lo spessore dell'acciaio impiegato è adeguato alla struttura.

Gli spazi all'interno sono ben organizzati nella classica configurazione dei case mini-ITX, che prevede a sinistra la scheda madre, a destra tutti i drive e sul fondo l'alimentatore; c'è certamente spazio per tutto, ma a prima vista non sembra poi così abbondante, quasi come se non ci fossero molti margini di "manovra". Ovviamente dobbiamo ricordardci di essere di fronte ad un case mini-ITX, anche se in passato ci siamo imbattutti in case simili che davano però un'impressione di maggiore libertà.

Una punta negativa riguarda il colore. Come l'esterno del case anche tutto il telaio è colorato in tinta, con un'applicazione della vernice perfetta, uniforme, che raggiunge ogni angolo della struttura; peccato però che abbiamo notato una lieve tendenza della vernice a staccarsi dalla superficie, specialmente in zone critiche (viti), ma anche in zone meno sottoposte a stress.

Ed ecco quindi il telaio del Bitfenix Colossus Mini-ITX a nudo.

 

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Andiamo ora più nel dettaglio, scansionando il case dalla sua parte superiore a quella inferiore.

Il Bitfenix Colossus Mini-ITX può ospitare una singola periferica esterna da 5.25"; il relativo cestello è fissato al telaio in alto e può essere rimosso per ricavare maggiore spazio all'interno (ad esempio per installare un radiatore biventola sul tetto); quattro viti con testa a croce laterali e altrettante quattro frontali lo tengono saldo in posizione. Da notare però che senza questa parte, il sottostante cestello degli hard disk non sarà più installato saldamente in posizione.

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Inquadrato nella seguente foto a destra è, invece, uno dei tre punti in cui abbiamo notato delle imperfezioni della verniciatura; come descritto in precedenza, più che graffi o solchi, si tratta proprio di zone in cui la vernice si è letteralmente staccata dal fondo. Il problema secondo noi è di lieve entità: come si nota i segni sono piccoli e circoscritti e probabilmente non si ingrandiranno con il passare del tempo (e con tutta probabilità il diffetto è presente solo nel sample da noi in possesso).

Nella foto accanto è inquadrata quindi la parte interna della cover frontale; si notano il coperchietto della periferica esterna e l'ingresso anteriore per l'aria fresca; entrambi sono dotati di un filtro antipolvere, purtroppo non rimovibile. La parte sottostante, dove vedete quella piastrina metallica al centro, è invece la barra a LED "LiteTrak".

 

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In dettaglio nelle seguenti foto vediamo uno dei due bracket per le schede PCI, realizzati in mesh d'acciaio a nido d'ape, e il coperchio dei drive da 5.25"; quest'ultimo altro non è che una griglia in acciaio nero ripiegata sui quattro lati nella quale è inserito un filtro antipolvere nero, fissato con quattro piccole alette sempre d'acciaio ripiegate all'interno; ed è per questo che il filtro non è "rimovibile" (con la forza lo diventa), anche se comunque il tutto è comodamente lavabile.

 

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Una sezione di grande interesse è quella relativa agli hard disk; il Bitfenix Colossus Mini-ITX, nonostante il suo formato compatto, è in grado di ospitare sino a ben cinque drive meccanici oppure otto SSD, raccolti nei due cestelli. Questi sono dotati dell'ormai classico sistema quasi tool-less a slitta; diciamo quasi perchè lo è effettivamente per i dischi da 3.5" (come potete verificare nella sezione del montaggio hardware), ma vi serviranno viti e cacciaviti per fissare i vostri dischi a stato solido.

La parte più interessante è però la modularità di questo sotto-sistema; la gabbia superiore si può infilare e sfilare con una sola mano, grazie ad un sistema ad incastro meccanico, mentre quella inferiore è fissata al fondo del telaio con sei piccole viti con testa a croce. Come vedremo meglio in seguito, anche nella configurazione priva di cestelli mostrata nell'ultima delle seguenti foto, il case offre ancora tre spazi per SSD, uno sul fondo e due in verticale sul lato del piatto scheda madre.

 

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Ma c'è una ulteriore possibile configurazione. In poco meno di dieci minuti in totale, entrambi i cestelli si possono ruotare di 180° rispetto alla configurazione standard, cosicchè le slitte vadano inserite dal lato destro invece che da quello sinistro. Le operazioni sono abbastanza semplici e sono chiaramente riportate passo per passo nel manuale d'uso.

 

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In tutte queste procedure necessarie per giocare con gli hard disk abbiamo riscontrato un'unica piccola pecca. Due delle sei viti che fissano al fondo la gabbia inferiore non sono accessibili direttamente, ma è necessario innanzitutto rimuovere i due piedini anteriori, che purtroppo sono stati posizionati in modo tale da sovrapporsi alle due viti esterne.

 

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Nel seguente dettaglio sono mostrati i due cestelli degli hard disk, con in evidenza i binari del sistema di l'inserimento del cestello superiore; queste parti plastiche sono fissate alle due gabbie con quattro piccole viti ciascuna e sono facilmente rimovibili per poterle installare ruotate di 180°, come visto in precedenza.

 

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Passando oltre, sulla sinistra del case è ospitata la scheda madre. Il Colossus mini-ITX è compatibile esclusivamente con schede madri dal fattore di forma mini-ITX; come già visto ad esempio nel Corsair Obsidian 250D, il piatto è in posizione orizzontale e vanta, oltre ai quattro distanziali direttamente saldati, due generose e comode aperture sui lati per il passaggio dei cavi dal sottostante alimentatore.

 

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Ottimo infine l'impiego di quattro piedini gommati nel vano dell'alimentatore; questi permettono di tenere l'unità leggermente sollevata per farla respirare al meglio e di smorzare le vibrazioni che potrebbe trasmettere al telaio. Considerando però che la parte superiore in gomma è solamente incollata, prestate particolare attenzione nelle fasi di inserimento della vostra PSU, per evitare, come successo a noi, di staccare questi piedini.

 

bitfenix colossus psu rubber


Analizziamo ora il case sotto il profilo tecnico; il raffreddamento attivo in configurazione di deafult è affidato a due ventole Bitfenix Spectre da 120mm siglate BFF-SCF-12025KK-RP (12V DC, 0.10A, 1000RPM, 20dBA, 43.5CFM), non PWM, una frontale in immissione e una posteriore ad estrarre l'aria calda. Anche in questo caso le possibili configurazioni sono molteplici e senza dubbio ne troverete una che riesca a soddisfare a pieno le vostre esigenze.

Sul retro c'è spazio per una ventola da 120 o da 140mm, grazie all'impiego di due serie di fori; è possibile installarvi anche un radiatore monoventola, ma non con i raccordi in alto per mancanza di spazio.

 

bitfenix colossus cooling back 120bitfenix colossus cooling back rad 120

 

La parte anteriore può ospitare fino a due ventole da 120mm, oppure una da 140mm, da 180mm, da 200mm o da 230mm. Le ventole qui installate si inseriscono alla perfezione tra la lamiera e gli hard disk e riescono così anche a tenere sotto controllo le temperature di tutti i drive installati. L'unica scelta negativa è stata quella di posizionare due dei quattro fori della ventola da 120mm superiore sulla lamiera che chiude il bay da 5.25" (come si nota nella prima delle seguenti foto). Questa loro posizione ha due effetti negativi: in primis, come evidenziato nella foto centrale, in configurazione 2x120mm non potrete installare il drive da 5.25" esterno; in secundis, una volta rimossa la copertura non sarà più possibile fissare la seconda ventola (a meno di usarla con solo due viti).

 

bitfenix colossus cooling front holebitfenix colossus cooling front 2x120 1bitfenix colossus cooling front 2x120

 

Per gli amanti del raffreddamento a liquido la parte frontale può ospitare un radiatore biventola, ma solo con raccordi in alto ed escludendo il vano da 5.25", oppure un monoventola, montabile in entrambi i sensi; dato però lo spazio minimo dal fondo, per averlo con i raccordi in basso dovrete sfruttare solo due fori, come emerge dall'ultima delle seguenti foto. 

Da notare che con qualsiasi tipologia e spessore di radiatore impiegato si perdono entrambi i cestelli degli hard disk.

 

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Sul tetto lo spazio è abbondante; qui il case è stato predisposto per due ventole da 120mm oppure per un radiatore biventola, anche se in questo ultimo caso perderete lo slot da 5.25" e, di conseguenza, anche la gabbia superiore degli hard disk. In poche parole è si compatibile con un radiatore biventola, ma con un bel sacrificio.

 

bitfenix colossus cooling top 2x120bitfenix colossus cooling top rad 120

 

In ultimo, sul fondo, non sono previsti spazi per ventole; è però presente un utile filtro antipolvere in plastica e nylon in corrispondenza dell'alimentatore, totalmente rimovibile con un semplice gesto per una facile pulizia. Comodo certo, ma a nostro avviso realizzato in modo un po' grossolano, senza ad esempio fine corsa o blocchi a tenerlo in posizione.

 

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Passando al fronte elettronica, Il Bitfenix Colossus Mini-ITX mette a disposizione sul lato destro, proprio accanto all'apertura dello sportello anteriore, un pannello di I/O che offre due porte USB 3.0, due jack da 3.5" per cuffie e microfono e i due pulsanti di reset ed accensione del sistema.

Sul lato opposto, poi, è stato collocato il pulsante di controllo della barra a LED "LiteTrak", che permette di accenderla e sceglierne la modalità.

 

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Il pannello di I/O è costituito da un piccolo PCB nero avvitato alla paratia laterale con tre viti; questo è molto semplice ma realizzato da manuale, con le porte USB 3.0 avvitate alla scheda e i due connettori per l'audio e i pulsanti di reset e accensione saldati alla perfezione.

 

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L'altra feature che contraddistingue questo case è la LiteTrak; la luce viene prodotta da due LED installati sulla cover frontale e viene trasportata ai due lati mediante due piccoli tubi in plastica morbida trasparente; questi sono nascosti e fissati in posizione all'interno di un profilo in plastica bianca completamente opaca e la luce viene diffusa completamente verso l'esterno attraverso un inserto plastico trasparente opportunamente lavorata. L'effetto che ne risulta, come potrete vedere con i vostri occhi più avanti, è una luca diffusa molto gradevole, con una intensità tutto sommato uniforme lungo il case.

 

bitfenix colossus electronic litetrakbitfenix colossus electronic litetrak insidebitfenix colossus electronic litetrak inside 1bitfenix colossus LED bar front

bitfenix colossus LED frame

 

Ed infine, vediamo nel dettaglio il cuore di questo sistema di illuminazione; la luce è prodotta da due LED RGB, sopra i quali sono direttamente fusi i due tubicini, già visti in precedenza, per la diffusione della luce; i LED sono controllati in digitale tramite un semplice microcontrollore installato su un piccolo PCB rettangolare nascosto nella cover anteriore. Le varie modalità di funzionamento sono selezionabili dall'utente agendo sull'apposito pulsante qui installato.

Interessante notare l'impiego di un connettore SATA per l'alimentazione dei LED, soluzione che a nostro avviso si rivela azzeccata vista la stretta vicinanza con il comparto hard disk.

 

bitfenix colossus electronic litetrak LEDbitfenix colossus electronic litetrak PCBbitfenix colossus electronic litetrak sata


E' giunto il momento di provare sul campo il Bitfenix Colossus Mini-ITX; abbiamo quindi provveduto ad installare un sistema completo, partendo come di consuetudine dall'alimentatore.

Il primo step è fissare all'unità la cornice con le classiche quattro viti in dotazione; si provvede quindi ad inserire il tutto nel vano apposito, fissandolo infine al telaio con le quattro viti a pomello. Dato lo spazio in lunghezza come si suol dire millimetrico, è probabile che farete un po' di fatica durante queste operazioni, soprattutto se come noi state impiegando un alimentatore non modulare.

 

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Il secondo passo è l'installazione della scheda madre; l'operazione è abbastanza veloce, a patto di non avere un dissipatore troppo ingombrate e di rimuovere in anticipo il cestello degli hard disk di modo da avere maggiori spazi di manovra attorno. In questo caso, visto che la soluzione ad aria da noi scelta (Scythe Ninja III) è risultata troppo ingombrante, abbiamo optato per un raffreddamento a liquido compatto, con radiatore monoventola installato al posteriore e ventola in estrazione. Curvando opportunamente i tubi e posizionando il radiatore ruotato con i raccordi sul fianco destro non abbiamo avuto alcuna difficoltà nell'installazione.

 

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Abbiamo poi provveduto a posizionare i due hard disk; oltre alle cinque slitte questo case mette a disposizione ulteriori tre slot da 2.5": uno sul fondo, che come potete vedere non esclude le due gabbie, e due sul fianco del piatto scheda madre; questi vi permetteranno di eliminare i due cestelli e sgomberare totalmente l'area frontale del case, ad esempio per posizionarci la pompa e la vaschetta del vostro impianto a liquido.

 

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Ed ecco quindi nel dettaglio l'SSD e il drive meccanico fissati alle slitte ed insallati nel case; il sistema a slitta adottato da Bitfenix è risultato molto veloce e semplice da usare, e di buona qualità, anche se come già anticipato,non è del tutto tool-less in quanto per i drive da 2.5" dovrete tirare fuori dal cassetto il vostro cacciavite.

 

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Installare la scheda video è molto semplice; si possono inserire schede anche a doppio spessore senza alcun problema, ma fate attenzione alla lunghezza massima di 180mm (eventuali connettori PCI-E compresi) se non volete perdere i tre slot per gli hard disk superiori. Nessun problema di misure invece senza la gabbia superiore.

 

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Prima di cablare tutti i componenti, l'ultimo passo è l'installazione di un'unità ottica; deve essere innanzitutto rimossa la cover frontale per togliere il frontalino e per staccare la placca sul telaio, e si può quindi procedere ad infilare il drive dal davanti e a fissarlo in posizione con le quattro viti in dotazione. Nessun problema d'installazione anche per le periferiche corte, quali fan controller o pannelli multifunzione.

 

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A questo punto manca solo il cable management; avevamo accennato all'inizio come il Bitfenix Colossus Mini-ITX sembri avere degli spazi di manovra davvero minini e non vi nascondiamo che, appena montato l'alimentatore, ci siamo domandanti, dubitantone fortemente, come e dove avremmo nascosto tutti quei cavi. In realtà però dobbiamo rimangiarci la parola: le operazioni sono state molto più semplici e veloci del previsto, e soprattutto il risultato finale è molto buono, sia dal punto di vista visivo che tecnico.

Il case è stato infatti sapientemente predisposto di spazio in abbondanza per raccogliere i cavi in eccesso ai lati dell'alimentatore stesso, e quei due passaggi sul piatto scheda madre sono perfetti per raggiungere tutti i punti del case senza intralciare il flusso d'aria interno; certo dovrete essere meticolosi nel raggruppare tutti i cavi per bene, ma con un po' di pazienza si riesce a fare un lavoro pulito ed ordinato

 

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Ed ecco qui di seguito alcune panoramiche di quanto realizzato. A noi pare un ottimo risultato.

 

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E finalmente è giunto il tanto atteso momento di accendere la barra a LED "LiteTrak". Agendo sull'apposito pulsantino sul lato del case si può scorrere tra i diversi colori; si passa dal rosso, al blu, al verde, per finire con una quarta modalità "pulsante" di colore rosso. Al buio l'effetto di luce è davvero particolare e suggestivo.

Non capiamo a questo punto perchè sul sito ufficiale del prodotto, in riferimento alla LiteTrak, si dica che "...and even comes with a rotating pulse mode that pulses light and automatically cycles through each color" ("... offre una modalità pulsante a rotazione che cicla automaticamente tra ogni colore"), quando in realtà, nel case in nostro possesso, il colore nella quarta modalità è fisso.

 

bitfenix colossus greenbitfenix colossus bluebitfenix colossus red


Siamo giunti ai test prestazionali del Bitfenix Colossus Mini-ITX; studiamo le temperature di CPU e GPU al variare del rispettivo carico di lavoro. E' stata impiegata la seguente configurazione:

  • CPU Intel Core i7 2600K stock;
  • Scheda madre Asrock Z68 Extreme4 Gen3
  • Ram Avexir Core Series 2x4GB @ 2133MHz
  • Scheda Video Nvidia GTS250 stock
  • SSD Micron C400 128GB SATA 3
  • Dissipatore CPU a liquido AIO Cooler Master Seidon 120v

Sono state effettuate due serie di misure; abbiamo preso come riferimento le temperature rilevate con sistema montato su banchetto, per poi confrontarle con quelle ad hardware montato nel case in oggetto. Per mantenere la compatibilità tra le due misure, nessun cambiamento sul sistema di dissipazione ne lato hardware è stato effettuato.

Per esigenze tecniche, visto l'impiego di un sistema di raffreddamento a liquido compatto, abbiamo dovuto modificare la configurazione di default delle ventole. Sul frontale resta inalterata la ventola da 120mm ad immettere aria fresca, mentre al posteriore la ventola da 120mm prevista di default è stata sostituita dal radiatore dell'impianto a liquido; abbiamo deciso di sfruttare la sua ventola per estrarre l'aria calda dall'interno del case. Le immagini di questa configurazione le potete vedere dalle foto finali della sezione precedente.

Di seguito le schermate riportanti le temperature rilevate. In ordine è mostrata:

  • la temperature della CPU e GPU con sistema in IDLE;
  • la temperature della CPU al 100% (tramite software Intel Burn Test e Core Temp per la lettura dei sensori);
  • la temperature della GPU al 100% (tramite software Furmark e GpuZ per la lettura dei sensori).

La temperatura della stanza in cui sono state effettuate le misure è pari a 22,8°C.

 

       Banchetto                   Colossus Mini-ITX

bitfenix colossus temp idle     bitfenix colossus temp idle case

bitfenix colossus temp cpu full     bitfenix colossus temp cpu full case

bitfenix colossus temp gpu full     bitfenix colossus temp gpu full case

Nel valutare i risultati dei test si nota un sostanziale andamento constante per la CPU in IDLE, a meno di piccole imprecisioni dei sensori; la GPU già però soffre ben 4°C extra quando chiusa nel case, sintomo più che di una scarsa aereazione di una posizione poco felice della scheda video.

In condizioni di massimo stress la CPU sembra non risentire del case, facendo registrare temperature medie pari a 56°C per il case e 55°C per il banchetto. Discorso molto diverso, invece, per la GPU; non sono solo i +4°C che il case paga nei confronti del banchetto, che in realtà non sarebbero nemmeno poi così disastrosi, ma il problema è che abbiamo dovuto fermare il benchmark dopo poco meno di 2 minuti perchè la temperatura aveva già raggiunto i 100°C e non accennava a stabilizzarsi.

Cosa ci indicano questi numeri? A nostro avviso l'aereazione interna è buona e non si creano particolari zone di ristagno o circoli vizioni; e ne è la prova il fatto che la CPU non soffra significativamente all'interno del case. Forse con un sistema di dissipazione ad aria avremmo notato una differenza maggiore, ma la possibilità di aggiungere ventole sul tetto o sul frontale avrebbe permesso di gestire al meglio la situazione.

Se invece parliamo della scheda video i numeri sono chiari. Non crediamo sia un problema di mancanza di aria fresca in generale, ma è la posizione infelice della scheda a soffocarla in quel modo; la scheda, in particolare quella da noi impiegata che monta un dissipatore a doppio spessore, è proprio a ridosso della paratia laterale, che è priva di griglie o sfoghi per l'aria calda, e si crea quindi una zona di ristagni li attorno. Una possibile soluzione che vediamo, anche se probabilmente non poi così efficace, è l'aggiunta di ventole in estrazione tali da creare una pressione negativa che riesca ad eliminare questo ristagno.

Lato rumorosità il case Bitfenix Colossus Mini-ITX si fa sentire, forse un po' troppo; le due ventole fornite in dotazione sono rumorose a regime massimo e consigliamo quindi, se possibile, di installare un rheobus per regolarle.


In questi giorni abbiamo avuto modo di analizzare e giocare un po' con il Bitfenix Colossus Mini-ITX, case compatto dedicato ai sistemi dotati di scheda madre mini-ITX; la casa non è nuova in questo settore, basta citare ad esempio il Phenom Mini-ITX o il Prodigy M, anche se è chiaro che, guardandone il portafoglio dei prodotti, questo non sia il suo target principale.

Il Bitfenix Colossus Mini-ITX è l'erede del famoso Colossus, case ben noto al pubblico, dal design massiccio, che integrava già a suo tempo elementi di luce lungo tutta la struttura; e questo elemento chiave è divenuto uno dei tratti distintivi di questa nuova versione ridotta, ma in una chiave decisamente più moderna. Da non dimenticare poi la discendenza diretta dal Prodigy M, dal quale riprende praticamente in toto la struttura interna, il design a slitta dei cestelli e i vari dettagli tecnici. Possiamo dire che il Bitfenix Colossus Mini-ITX sia un Prodigy M vestito da Colossus.

Il risultato finale di questo "ibrido" è a nostro visto di ottimo livello; ci sono molti punti di forza, soprattutto sotto il profilo strutturale e tecnico, ma non mancano altri spunti di riflessione. Partendo dall'esterno, il case mostra un look molto semplice e decisamente pulito, fatto di spigoli vivi, con la sola barra a LED "LiteTrak" a spezzarne il colore; persino sul frontale, grazie ad un ingegnoso meccanismo, non è stata realizzata alcuna griglia per l'ingresso dell'aria, che avrebbe decisamente intaccato lo stile di questo case. Al suo posto campeggia, al centro, il logo di casa Bitfenix.

Sotto il profilo strutturale nessuna lamentela, anzi; spogliato il case di ogni plastica, abbiamo riscontrato un'alta qualità costruttiva del telaio in generale e dei materiali stessi; è disegnato bene, solido, gli accoppiamente tra le parti sono perfetti e non si notano giochi strani.

Molto interessante il comparto hard drive. E' realizzato con un classico sistema a slitte su due cestelli, anche se purtroppo non è del tutto tool-less; ma ciò che colpisce è la sua modularità: si possono avere fino a 5+3 slot per hard disk ed SSD, oppure si possono rimuovere completamente i due cestelli per massimizzare gli spazi interni, avendo comunque ancora a disposizione 3 slot per SSD. Oppure si può decidere di lasciare installata solo la gabbia inferiore da due slitte. E se questo non vi bastasse, è possibile in poche mosse ruotare di 180° le gabbie.

Il raffreddamento attivo del case è affidato, in configurazione di default, a due ventole da 120mm, una sul frontale in immissione e una al posteriore in estrazione; se ne possono aggiungere altre: due da 120mm sul tetto, una seconda da 120mm anteriore oppure si possono sostituire con una da 140/180/200/230mm. Per gli appassionati di raffreddamento a liquido c'è spazio per una radiatore biventola sul tetto (previa eliminazione dello spazio per i drive da 5.25") o sul frontale (senza cestelli), uno da 120mm sul retro e uno sul frontale (sempre senza cestelli), con qualche limitazione però sul loro orientamento causa spazi ristretti tutto attorno.

Nell'ultimo test da noi svolto è emerso quindi che la CPU (raffreddata tramite impianto a liquido AIO con radiatore al posteriore) non soffre per nulla, ma fa segnare temperature in IDLE e sotto stress pari a quelle ottenute su banchetto; discorso opposto per la scheda video, che purtroppo soffre, e anche tanto, per l'infelice posizione vicino alla paratia laterale sinistra.

Molto bene invece sul fronte integrazione; nonostante gli spazi a prima vista sembrino davvero insufficienti, i lavori all'interno del Bitfenix Colossus Mini-ITX si sono rivelato più semplice e veloci del previsto, e con un ottimo risultato finale sia dal punto di visivo che tecnico. Soprattutto se consideriamo l'impiego di un alimentatore non modulare.

Prezzo di vendita consigliato al pubblico pari a circa €99,00; se siete disposti a spendere questa cifra certamente avrete tra le mani un case compatto di alto livello, soprattutto sotto il profilo tecnico; di certo però, visti alcuni dei punti deboli di questo prodotto, noi crediamo che sia una cifra un po' alta e ci sentiamo quindi di consigliarvi di aspettare che cali per farve un vero affare.

Nome prodotto PRO CONTRO Award tecnici
Award prestazionali

bitfenix
Bitfenix Colossus Mini-ITX

+ Ottimo imballaggio
+ Linea pulita ed elegante
+ Sportello ingegnoso
+ Telaio solido e ben assemblato
+ Filtri antipolvere
+ Ampie possibilità di personalizzazione del reparto hard disk e raffreddamento
+ Tool-less per drive da 3.5"
+ Fori per il passaggio dei cavi
+ Compatibile con radiatori mono e bi ventola
+ Lunghezza scheda video senza gabbia
+ Ampio spazio per i cavi sui fianchi
+ Illuminazione a LED Litetrak
+ Ottimi prestazioni per la CPU

- Manuale semplice ma incompleto
- Vernice che mostra piccoli segni di usura
- Non tool-less per SSD e drive da 5.25"
- Piedini PSU solo incollati
- Fori per la ventola anteriore sulla copertura del bay da 5.25"
- Lunghezza scheda video con gabbia installata
- GPU troppo penalizzata in termini di temperature
- Rumoroso in configurazione di default

 ct silver technical  ct medium performance

Si ringrazia BitFenix per prodotto oggetto dell'analisi odierna.
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