Lo Xigmatek Aegir è un dissipatore, come precedentemente accennato, a singola torre caratterizzato dall'innovativa tecnologia che vede la stratificazione delle heatpipes; nel nostro caso specifico il dissipatore alimenta la superficie dissipante attraverso sei heatpipes di cui quattro(due da sei e due da 8 millimetri di diametro) vengono collocate sul primo strato e le rimanenti due da sei millimetri di diametro vengono collocate sul secondo strato.
Questa specifica soluzione permette una migliore gestione del calore e della superficie dissipante sin dai bassi carichi termici evitando di utilizzare il dissipatore con i punti di condensazione delle heatpipes al di sotto della superficie dissipante aumentando di conseguenza le temperature in idle load; una delle principali conseguenze dell'implementazione di tale soluzione è infatti la scomparsa del dissipatore monoblocco in alluminio posto sopra la base stessa che servirebbe, nei dissipatori "convenzionali", ad ovviare al problema dei punti di condensazione troppo bassi nei piccoli carichi termici risolti in questo caso con il doppio strato di heatpipes.
Sulla base inoltre ritroviamo l'hdt(heatpipes direct touch), tecnologia, che ha reso famosa Xigmatek e che ovviamente non poteva mancare sull'Aegir; nota interessante risulta essere il posizionamento della parte planare di contatto delle heatpipes stesse che viene sfalsata ad una ad una.
Tale accorgimento permette un migliore sfruttamento dell'ihs andando a coprire l'intera superficie a disposizione e permette di evitare "zone d'ombra" qualora il dissipatore non sia montato in maniera perfetta, a prova di errore.
La testa del dissipatore è decisamente sobria, a differenza del Thor's Hammer la casa ritorna alle heatpipes a vista(soluzione più economica) e all'utilizzo di lamelle in alluminio punzonate con il logo Xigmatek nel mezzo.
Anche in questo caso risulta curiosa la disposizione delle heatpipes che oltre ad essere simmetriche vengono ruotate di 180° al fine di migliorare la distribuzione del calore all'interno della superficie dissipante che pur non essendo saldata offre un'incredibile compattezza e resistenza agli urti.
Da come si nota dalle foto soprastanti le heatpipes inoltre non ricevono nessun trattamento specifico e vengono inserite all'interno della base attraverso un sistema meccanico che le blocca all'interno della loro sede.
Piccola nota meritano le due heatpipes da 6mm che vengono poste nel secondo strato e che vedono la loro parte alta a diretto contatto con la staffa di ritenzione a ponte principale, tale soluzione può rivelarsi infelice qual'ora la rifinitura non sia perfettamente lineare con la base portando, di conseguenza, la staffa a gravare sulla heatpipe che di conseguenza andrà a danneggiarsi rompendosi sotto la pressione della staffa stessa; indubbiamente uno strato, anche di pochi millimetri, di rame o alluminio avrebbe risolto anche questo tipo di problematica inficiando in maniera minimale sul costo complessivo del prodotto.