Uno dei produttori più attivi del momento nella creazione di case per computer è sicuramente Bitfenix che torna a far sentire il suo nome grazie all'uscita sul mercato dei suoi ultimi prodotti presentati sotto forma di prototipo durante le scorse edizioni delle più importanti fiere internazionali del settore.
Parliamo di un brand ben inserito nel campo che vanta una vasta gamma di prodotti di buona qualità che spaziano in molteplici fasce di prezzo imponendo l'orientamento aziendale su un sicuro impatto estetico e features interessanti tenendo allo stesso tempo i prezzi su valori decisamente abbordabili per buona parte dell'utenza che popola il settore dell'IT aftermarket.
Tutto questo viene da una azienda giovane che ha saputo aggredire il mercato con chassis innovativi sia nell'estetica che nei contenuti, sempre al passo con le ultime esigenze hardware e stilistiche in grado di coprire le richieste della comunità come è avvenuto in passato con una delle roccaforti aziendali a nome Prodigy.
Oggi andremo ad analizzare un case dal formato più consueto ma ricco di features, il Bitfenix Aegis; si tratta di un Mid-Tower compatto per formati Micro-ATX e Mini-ITX con un forte orientamento per sistemi di raffreddamento a liquido disponibile in ben cinque colorazioni e due versioni, normale e Core Edition che identificano la presenza o meno dello schermo anteriore per la visualizzazione di loghi personalizzati, proprio come il Pandora recensito nei mesi scorsi.
Passiamo direttamente ad elencare le caratteristiche del case fornite dal produttore:
Colori | Nero – Bianco – Rosso – Blu - Giallo |
ICON™ Display | 2,8” TFT 240x320 |
Controller ventole | 12v/7v/5v per 4 connettori 4Pin |
Dimensioni scheda madre |
Micro ATX, Mini-ITX (5 slot di espansione) |
Dissipatore CPU | Fino a 170mm di altezza |
VGA | Fino a 380mm di lunghezza e 140mm di larghezza |
Alimentatore | Fino a 220mm di lunghezza |
Slot HDD da 3,5” |
4 (due gabbie removibili da 2 slot tool-free ognuna) |
Slot SSD da 2,5” |
4 (una gabbia removibile con 2 slot tool-free , uno slot vicino la motherboard, uno slot affianco l'alimentatore |
Filtro antipolvere superiore |
Click-on |
Filtro antipolvere anteriore | Magnetico da 360mm |
Filtro antipolvere inferiore | Magnetico da 360mm |
Raffreddamento superiore |
3x120mm o 2x140mm |
Raffreddamento anteriore |
3x120mm o 2x140mm |
Raffreddamento inferiore | 1x120mm o 1x140mm |
Raffreddamento posteriore | 1x120mm (inclusa) |
Radiatore superiore |
360mm, 280mm, 240mm, 140mm, 120mm |
Radiatore anteriore |
360mm, 280mm, 240mm, 140mm, 120mm |
Radiatore inferiore | 140mm, 120mm |
Radiatore posteriore | 120mm |
I/O |
2xUSB 3,0, HD Audio |
Dimensioni (WxHxD mm) |
205x470x480 |
Materiali | acciaio, plastica |
Peso | 6,7Kg |
Extras | ICON™ Display (La versione Core ne è sprovvista), supporto pompe, supporto vaschette, copertura alimentatore, filtri antipolvere magnetici, 3 gabbie HHD/SSD tool-free e modulari |
Il Bitfenix Aegis viene consegnato in un imballo di cartone abbastanza resistente e curato con grafiche e scritte in nero su sfondo neutro, come siamo stati abituati dalla maggior parte degli involucri di questa azienda. I lati maggiori ci presentano una visione esterna del prodotto e un accenno alle principali caratteristiche interne ed esterne che identificano in parte l'indole del case.
Il lato principale mostra centralmente un disegno stilizzato circondato dal marchio del produttore e nella parte inferiore dall'indirizzo al sito Bitfenix; il lato maggiore opposto mostra due grafiche del case dove vengono evidenziate le dimensioni dei radiatori per impianti di raffreddamento a liquido che possono essere installati all'interno, seguite da ingrandimenti di alcuni elementi peculiari ed inoltre, nella parte inferiore, troviamo i simboli di fragilità, sensibilità all'acqua, delle normative CE e di smaltimento del prodotto.
I lati minori mostrano, da un lato, un disegno del frontale del case seguito nella parte bassa dalle schematiche caratteristiche del case, mentre nella facciata opposta vediamo solamente le scritte che con adesivo colorato identificano l'esatto modello in nostro possesso ed i codici a barre per le spedizioni.
Andando ad aprire l'imballo ci troviamo di fronte al case all'interno della solita copertura plastica a protezione dalla polvere ed incastonato fra due spessi profili in polistirolo per evitare qualsiasi problema durante spedizioni e sdoganamenti; inoltre, una volta estratto il case dall'imballo, ogni sua parte plastica era stata ulteriormente protetta tramite pellicola trasparente elettrostatica.
Privato completamente delle sue protezioni possiamo notare il manuale di primo utilizzo posizionato al di fuori del Bitfenix Aegis mentre tutto il resto del bundle viene inserito nel vano alimentatore all'interno di una scatola di cartone.
Precisamente in bundle vengono offerti:
-Manuale di istruzioni in bianco e nero per il primo utilizzo e posizionamento hardware.
-Viti 6-32 unc nere: 13
-Viti 6-32 unc nere esagonali per alimentatore: 4
-Viti M3x5mm nere: 6
-Viti autofilettanti per ventole 5x10mm nere: 4
-Distanziali scheda madre neri: 1
-Adattatore giravite per installazione distanziali esagonali scheda madre: 1
-Slitte per montaggio unità 3,5”: 8
-Slitte per montaggio unità 2,5”: 4
-Supporto per installazione di pompe per impianti di raffreddamento a liquido con materiale spugnoso antivibrazionale: 1
-Fascette corte nere: 8
Di serie viene fornita anche una ventola da 120mm preinstallata in estrazione nel posteriore. La ventola fornita fa parte della famiglia Spectre di Bitfenix con codice BFF-SCF-12025KK-RP ed è acquistabile anche separatamente ad un prezzo intorno ai 6€. Il motore utilizzato è uno Sleeve Bearing di fascia media capace, rispetto i dati di fabbrica, di sviluppare 43,5CFM a 1000±10% massimi con una rumorosità inferiore ai 20dB(A).
I profili palari risultano piuttosto concavi con una scarsa angolazione alle estremità esterne, il che fa pensare a delle ventole studiate per avere buone portate a basso inquinamento acustico grazie all'elevato pescaggio piuttosto che per essere applicate su superfici dissipanti dove è necessaria una buona pressione statica.
Le ventole in dotazione del BitFenix Aegis sono le stesse già incontrate nel case Bitfenix Prodigy M e testate al fine di avere un riferimento valido con i campioni rilevati da CT con la stessa metodologia di test applicata alle ventole aftermarket acquistabili separatamente.
Di seguito per comodità ne viene riportato un estratto se pur raccomandiamo caldamente la lettura integrale al seguente URL:
http://www.coolingtechnique.com/guide/metodologie-di-test/399-galleria-del-vento.html
Estratto metodologia di test:
L'analisi strumentale delle ventole viene effettuata collocando il prodotto all'interno di una struttura appositamente studiata e creata da parte del nostro Staff e realizzata dall'italiana Dimastech su specifiche da noi fornite; ciò consente di posizionare la ventola in posizione elevata dal piano di sostegno ad una distanza di 50 centimetri dal microfono di rilevazione con il cono d'aria opposto alle onde acustiche rilevate,permettendoci di evitare possibili interferenze dovute ai flussi che agiscono sul microfono.
Lo schema seguente sintetizza in maniera agevole quanto fin qui descritto:
Per ciò che concerne le rilevazioni della portata,di rpm,pressione e ampere saranno presi i valori a 0/1/2/3/4/5/6/7/8/8/9/10/11 e 12v(forniti da un alimentatore da banco stabilizzato), questo è reso nuovamente possibile dalla nuovo struttura realizzata tramite lamiera da 2mm in acciaio a tenuta stagna.
Essa vanta un volume d'aria di 2500cm3, circa quattro volte il volume della precedente, al cui interno è stato applicato un manto di fonoassorbente multifrequenza da 3cm di spessore capace di tagliare in maniera sensibile ogni tipo di risonanza e di emissione acustica che si potrebbe venire a creare a causa delle turbolenze interne.
A flussi "puliti" l'aria viene canalizzata sul fondo e restituita ad una anemometro a filo caldo; quest'ultimo a differenza dei comuni a ventola assiale, vanta l'implementazione dell'ultima tecnologia utilizzata nel campo che prevede l'adozione di un filo in ceramica preriscaldato costantemente monitorizzato da una termocoppia ad elevata precisione in grado di calcolare in real time, grazie al supporto del microprocessore integrato, la variazione decimo di secondo per decimo di secondo della temperatura del filo che risulterà più caldo in luogo di basse portate e più freddo qual'ora ci siano ingenti flussi.
L'adozione di questo genere di soluzione offre molteplici vantaggi tra cui indubbiamente la maggior precisione che nel nostro caso passa da 0,39 a 0,10 m/s e porta con se l'assenza della ventola di rilevazione che difatto costituisce un ulteriore fonte di rumore non altrimenti eliminabile.
Di seguito viene illustrato il funzionamento dell'anemometro in utilizzo:
Nome ventola: BitFenix BFF-SCF-12025KK-RP
comparativa esterna con prodotti di terzi
Db(A)/CFM (Rumorosità)
Pressione(mmh2o)/CFM (Prestazioni) RPM/CFM(Pescaggio)
Analisi spettrografica
in verde rumorosità ambientale, in blu l'inquinamento acustico apportato dalla ventola in esame @+12v.
Il Bitfenix Aegis si presenta esternamente come un case dalle dimensioni compatte ma non troppo se teniamo a mente che si tratta comunque di un case per schede madri in formato Micro-ATX, soprattutto nella sua larghezza, mantenendo comunque un ingombro inferiore rispetto ad un ipotetica grandezza standard per un PC case. Il design è moderno ed aggressivo partendo da un frontale ed un top movimentati da duplice cromia e prese d'aria funzionali per finire con una grande finestra laterale ed una colorazione che, nel nostro caso, spicca decisamente per l'intensità del blu.
Dando uno sguardo più dettagliato il frontale è in plastica di forma ottagonale ed offre una parte anteriore completamente nera lucida molto specchiante e priva qualsiasi tipo di accesso a bay interni, mentre il resto è blu in tinta con il case; la finitura a specchio del frontale lo rende preda facile della polvere ma soprattutto molto delicato alla pulizia, perfino un ottimo panno in microfibra, famoso per la possibilità di essere utilizzato su superfici delicate, potrebbe tranquillamente lasciare segni di opacizzazione e micrograffi, consigliamo di fare attenzione. Lateralmente si possono notare due prese d'aria in mesch nero a maglia fitta seguite nel basso da quattro fessure di cui tre aperte per aumentare ulteriormente l'areazione, mentre nella parte inferiore, come di consueto, troviamo l' apertura per far presa in caso di rimozione andando a sganciare le consuete sei clip.
Il top è sempre in plastica prevalentemente blu con ai lati due incavi ricordanti una freccia di colorazione nera mentre la parte superiore è incavata e fornita di una grande presa d'aria in mesh nero che può essere rimossa tramite una semplice pressione nella parte anteriore, per scoprire che internamente offre una imbottitura in materiale filtrante per attenuare la polvere in ingresso.
Nella parte anteriore è presente il pannello I/O che offre due porte USB 3,0, jack per microfono e cuffie, led di funzionamento a led blu, un grande tasto di accensione con marchio Bitfenix, il tasto reset ed inoltre un tasto con led per la selezione delle tre velocità del rheobus integrato con possibilità di pilotare contemporaneamente fino a quattro ventole; il tasto di accensione essendo molto largo ma facendo perno su di un solo switch centrale potrebbe dare delle noie se non premuto al centro o con due dita.Il fan controller ci da la possibilità di cambiare l'erogazione di corrente fra i 5/7/12V mostrandoci visualmente il cambiamento direttamente sul tasto tramite un piccolo led che si sposterà da sinistra a destra, molto semplice ed intuitivo mostrando un'unica pecca: ogni qualvolta si riaccenderà il PC il range delle ventole tornerà in posizione media sui 7V costringendoci alla variazione manuale se non sarà la nostra impostazione preferita.
Il resto del case è completamente in metallo verniciato decisamente bene, con una finitura lucida ma lievemente a buccia d' arancia davvero gradevole e si presenta abbastanza sobrio e privo di particolari features, a parte la grande finestra trasparente sul pannello laterale che da visione a praticamente la totalità degli interni.
Il retro presenta la classica impostazione dei case moderni con in basso il foro per l'installazione dell'alimentatore e, procedendo verso l'alto, i cinque slot per schede PCI-E affiancati da una foratura a nido d'ape e sormontati dal foro per la mascherina dell' I/O della motherboard e da uno slot per ventole da 120mm che, oltre ad essere bombato verso l'esterno e con griglia sempre a nido d'ape, ci da possibilità di alloggiamento in posizione più rialzata o meno. Nella parte più alta troviamo due fori per il passaggio dei tubi di un eventuale impianto di raffreddamento a liquido esterno coperti da gommatura e possiamo inoltre notare le quattro viti per il serraggio dei due pannelli laterali ed altre due viti nella parte alta per la rimozione del top.
Il fondo del case è quasi completamente forato a nido d'ape per dare areazione all'alimentatore ed eventuali altre ventole interne e coperto da un grande filtro in plastica nera; il filtro è dotato di quattro magneti posti sugli angoli che lo tengono ancorato e viene direzionato da due piccole guide laterali poste sul fondo, un sistema non troppo stabile e che lascia spazio ad un po' troppa mobilità nei casi in cui si debba spostare o trasportare il case.
Il fondo è provvisto negli angoli di quattro piedini circolari in plastica nera coperti in basso da un materiale morbido che migliora l'aderenza ed attenua le vibrazioni, ed inoltre, nella parte centrale possiamo trovare molte delle viti di serraggio degli elementi ancorati internamente ed uno slot per ventole da 140/120mm.
Appena tolto il case dall'imballo abbiamo notato che le parti plastiche, soprattutto il top, erano affette dalla presenza di alcuni riccioli di plastica rimasti attaccati in alcuni punti e provenienti dalla lavorazione di taglio delle parti.
Il frontale del Bitfenix Aegis implementa una delle principali features del case che può essere notata solamente dopo la rimozione o una volta alimentato ad installazione hardware ultimata. Quasi al centro della scocca nera anteriore, composta di plexiglas semitrasparente, vi è un piccolo schermo di può o meno 4cm di lato per 6cm di altezza ( 2,8”) dedicato alla proiezione di una qualsiasi immagine a nostra scelta che verrà visualizzata dall'esterno.
Rimosso il frontale si ha accesso alla parte interna che presenta per l'appunto lo schermo con una protezione plastica nera ed un cavo di alimentazione e dati USB 2.0 da collegare alle porte interne della scheda madre; la copertura lascia scoperti solamente due pulsanti senza alcuna dicitura.
Tolta la copertura e rimosso lo schermo dalla sua sede possiamo osservare più in dettaglio la scheda con schermo integrato denominata “DISP_REV02_VC 09/22/2014” che integra un microcontroller LPC11U00 di produzione NXP e dove vediamo che i due tasti di cui prima vengono denominati SW2 e SW3 senza darci indicazioni sul loro funzionamento.
Lo schermo è un TFT 4/3 da 2,8” a colori con risoluzione 240x320 sul quale possono essere caricate immagini in formato jpg/png/gif tramite un programma scaricabile dal sito denominato ICON™ Display App, come indicato nel manuale, e dal funzionamento molto semplice: il file in formato Rar conterrà il programma “BitFenixICON.exe” che non avrà bisogno di installazione, un file “firmware_2.4.bin” e due immagini dimostrative 240x320 con logo Bitfenix pronte da caricare, basterà trascinare un'immagine sopra l'icona del programma ed attendere i pochi istanti del caricamento. Le immagini dovranno essere di una risoluzione di 240x320 od un suo multiplo mantenendo il rapporto 4/3 perché altrimenti verranno spanciate. Non siamo riusciti a trovare un limite di risoluzione massima o una grandezza massima in bit, carica praticamente tutto, tranne alcune foto in formato jpg di alcune macchine fotografiche ma non siamo riusciti a capirne il motivo di fondo, probabilmente una codifica jpg particolare, basterà salvarle nuovamente con un qualsiasi programma per renderle compatibili.
Lo schermo ha una resa non troppo malvagia per essere così piccolo ma presenta i limiti della tecnologia utilizzata (TFT) mostrando principalmente un angolo di visione alquanto ristretto ed una riproduzione del colore con una banda non troppo estesa. Considerando la normalità dei casi dove il case non verrà mai guardato in modo perfettamente frontale perché solitamente posizionato di lato o addirittura in basso sul pavimento avere uno schermo frontale con queste problematiche risulta limitante, infatti l'angolo di visione laterale non è di certo largo e si tende velocemente ad un inscurimento dei colori, mentre l'angolo di visione verticale tende a portare direttamente l'immagine ad un omogeneo grigio se guardato dall'alto in basso, problema che non si presenta se guardato dal basso, punto di visione difficile da avere per un case. Il problema della scala cromatica invece si nota molto poco durante la visualizzazione, soprattutto con i colori più accesi.
Gli interni del Bitfenix Aegis sono la seconda grande features del case con una struttura completamente modulare e grandi possibilità di aerazione che fanno subito percepire l'anima orientata all'implementazione degli impianti di raffreddamento a liquido. Una volta rimossi frontale, top e pannelli laterali possiamo osservare più attentamente la struttura a nudo delle parti più estetiche, verniciata completamente di nero opaco a parte il telaio superiore che ricalca la verniciatura blu esterna.
Il frontale, come ben si percepisce anche dall'esterno, non presenta alcun bay per unità ottiche lasciando l'intera struttura alla possibilità di installare ventole o radiatori, per l'esattezza tre ventole da 120mm o due da 140mm, stessa cosa vale per i radiatori con massimo un 360mm o 280mm. Anche qui possiamo trovare lo stesso filtro magnetico presente sul fondo e che ripresenta, soprattutto per la posizione verticale, più o meno gli stessi problemi notati in precedenza, il filtro tende a scorrere verso il basso restando comunque ancorato ed inoltre, per essere pulito, c'è necessità di togliere il frontale.
Per quanto riguarda l'integrazione di impianti di raffreddamento a liquido e soprattutto dei suoi componenti più ingombranti il Bitfenix Aegis offre ottime possibilità, i radiatori e le ventole associate hanno molto spazio a disposizione favorendo anche possibilità di push/pull anche se non sempre completamente attuabili: lo spazio verso l'interno è davvero generoso favorendo anche l'utilizzo di radiatori di un certo spessore prestando attenzione all'hardware che verrà utilizzato ed agli ingombri. Sul top, grazie alla sua conformazione ribassata, si potranno installare due ventole anche verso l'esterno e magari anche tre da 120mm facendo un attimo attenzione alla sistemazione dei cavi del pannello I/O, mentre sul frontale la possibilità di installazione di ventole verso l'esterno si ferma sicuramente al massimo di due da 140mm per via degli ingombri dello schermo anteriore ed al suo cavo di alimentazione; il resto degli alloggiamenti non ha grossi problemi di spazio sempre in base all'hardware che si utilizzerà.
Pur non essendoci alloggiamenti per unità ottiche o comunque da 5,25”, nella parte alta del frontale possiamo trovare due alloggiamenti per HDD/SSD da 2,5” e sotto altri due alloggiamenti removibili per unità da 3,5”. L'installazione delle unità è molto semplice ed avviene completamente toolless tramite slitte in plastica da infilare lateralmente nei fori delle unità per poi farle scorrere sulle guide dei box fino all'avvenuto blocco; il disaccoppiamento tramite soli gommini fra staffa ed unità di memorizzazione non è molto convincente e gli HDD meccanici si fanno sentire. La gabbia inferiore può essere facilmente rimossa tramite una linguetta metallica superiore per essere poi fatta scorrere verso l'esterno, mentre il box superiore per unità da 2,5” è pur sempre removibile ma ha bisogno di un giravite per la rimozione di sei viti poste lateralmente ed anteriormente al telaio, comunque niente di complicato.
Anche il top è dedicato completamente all'areazione riproponendo la struttura già vista nel frontale con possibilità di installazione di tre ventole da 120mm o due da 140mm e radiatori da 360mm o 280mm. Il case arriva con una staffa in metallo preavvitata a questa struttura che non è altro che un sistema di supporto per vaschette tubolari che sfrutta la distanza dei fori di due ventole da 120mm accoppiate (radiatore 240) per essere installata.
Nella parte inferiore troviamo preinstallato un altro box, identico al precedente, per HDD da 3,5” che in questo caso andrà però rimosso tramite quattro viti poste sul fondo in modo da poter lasciare spazio per una ventola o radiatore da 120 o 140mm.
Il bracket per l'installazione ed il disaccoppiamento delle pompe, dotato di una moltitudine di forature per ogni tipo di pompa in commercio ed una completa copertura in materiale gommoso isolate, potrà essere installato sopra alla suddetta gabbia per HDD oppure al suo posto ancorata direttamente sul fondo.
La zona alimentatore posteriore è del tutto coperta da una struttura in metallo riportante il marchio Bitfenix in rilievo con finalità prettamente estetiche, in modo da far amalgamare il più possibile gli interni pur utilizzando un alimentatore di una qualsiasi cromia e grafica; la rimozione avviene sempre tramite la rimozione di due viti poste sul fondo.
Il motherboard tray si presenta abbastanza solido e rigido con una grande finestra centrale per l'installazione facilitata dei backplate e diversi fori per il passaggio dei cavi provvisti di gommature. La zona vicina al frontale presenta un sistema di montaggio ricavato praticamente dalla lamiera per una unità da 2,5” che verrà alloggiata in verticale inserendo i fori laterali nelle due linguette sporgenti, per poi essere serrata dal retro tramite due viti nella parte inferiore.
Al centro della struttura, nella parte bassa, possiamo notare una piccola staffa di irrigidimento rivettata, un accorgimento gradito e segno di attenzione per la robustezza della struttura.
Passando alla parte posteriore del motherboard tray possiamo notare che lo spazio per il passaggio dei cavi non è di certo molto ma presenta comunque alcune zone più spaziose e svariati anelli per il serraggio dei cavi tramite fascette. Nella parte bassa posteriore troviamo una slitta in metallo per il montaggio di un' ulteriore unità da 2,5”: si estrae svitando due viti posteriori esterne vicino allo slot dell'alimentatore e facendola scorrere verso l'anteriore, mentre l'unità andrà avvitata con quattro viti inferiori in altrettanti fori muniti di disaccoppiatori in gomma.
La parte posteriore del case rispecchia ovviamente quanto già notato esteriormente. La parte bassa è dedicata all'alimentatore con il fondo munito di quattro gommini morbidi per un alloggiamento stabile ed ammortizzato ed inoltre una grande griglia a nido d'ape per il pescaggio dell'aria.
I cinque slot per schede PCI utilizzano dei tappi completamente forati, praticamente in mesh a maglia esagonale e vengono tenuti in sede da una vite zigrinata ma con testa con taglio a croce, mentre nella parte più alta ritroviamo la ventola da 120mm offerta in bundle preinstallata nel suo slot.
La verniciatura, sia la nera opaca che la blu, sono nell'insieme abbastanza resistenti a graffi accidentali e alle normali procedure di installazione hardware, comunque si sa che un po' di attenzione va fatta soprattutto con le viti ma l' esemplare di Aegis in nostro possesso è arrivato con le viti serrate in maniera decisamente eccessiva, il che ha portato alla squamatura delle zone sottostanti e/o adiacenti alcune viti da noi rimosse.
Iniziamo l'installazione dell'hardware all'interno del Bitfenix Aegis dalla rimozione tutti i supporti interni per HDD in modo da usare poi quelli a noi più comodi e nel frattempo lavorare con il massimo spazio.
Procediamo con il posizionamento dell'alimentatore, ma non prima di aver rimosso la copertura estetica per facilitarci il compito, i gommini inferiori svolgono il loro dovere e la struttura è perfettamente combaciante.
Passiamo dunque all'installazione della scheda madre in formato Micro-ATX ed alla sua mascherina dell' I/O che si aggancia in modo perfetto sulla struttura. I distanziali sono preinstallati per questo formato di scheda e di spazio per il posizionamento ce n'è in abbondanza, dunque andiamo subito ad inserire anche la VGA svitando a mano i due tappi posteriori necessari.
Continuiamo l'installazione posizionando un HDD meccanico da 3,5” ed un SSD da 2,5” decidendo di mettere il primo nel box sul fondo che andremo a riavvitare in sede ed il secondo nell'alloggiamento posteriore alla motherboard.
Non ci sono stati grossi problemi, è tutto intuitivo e semplice, l' unico problema riscontrato c'è stato al momento dell'inserimento dei cavi SATA sui connettori della motherboard, praticamente il bordo della gommatura del foro per il passaggio dei cavi in prossimità delle porte principali della scheda madre è spesso quanto basta da impedirci il corretto inserimento della porta SATA più bassa, il che ci ha costretto a cambiare obbligatoriamente porta per l'HDD meccanico.
Come abbiamo già visto il retro non offre molto spazio per il posizionamento dei cavi ma con un po' di pazienza si riesce a sistemare e nascondere il tutto abbastanza bene, aiutati anche dall'utilizzo di un alimentatore modulare.
Andiamo ora a simulare la presenza di un impianto di raffreddamento a liquido inserendo un radiatore da 360x30mm sul top ed un radiatore da 240x30mm sul frontale, provvisti entrambi di ventole Bitfenix Specre Pro da 25mm di spessore. Come si può facilmente notare lo spazio per questo tipo di utilizzo non è un problema ed i radiatori utilizzati, pur essendo solo da 30mm, fanno intuire che con qualche accortezza potrebbero essere anche di uno spessore maggiore mantenendo, come abbiamo già fatto notare, la possibilità di un totale (in questo caso) push/pull.
Sistemato il tutto andiamo a rimontare top e frontale collegando i loro cavi e rimontiamo anche i pannelli laterali. Il risultato non è niente male e abbastanza pulito, il case mantiene il suo stile moderno ed aggressivo e ci mostra interamente il nostro hardware escluso l'alimentatore che resta completamente nascosto sotto la sua copertura.
Procediamo analizzando l'areazione interna del Bitfenix Aegis andando a testare le temperature di CPU e VGA nelle condizioni di IDLE e FULL e constatando le differenze con hardware senza restrizioni montato su di un banchetto da test.
I componenti che utilizzeremo saranno i seguenti:
CPU Intel Pentium G2020
Motherboard MSI Z68MA-ED55 (B3)
Ram Kingston Value 2x4Gb
VGA ATI Radeon HD 4850 Gainward GS
SSD Intel X25-M G2 80Gb
HDD Samsung Spinpoint F4EG 2Tb
Alimentatore Corsair HX520W
Dissipatore CPU Prolimatech Lynx
Pasta termica Prolimatech PK-1
Le misurazioni sono state fatte ad una temperatura ambiente approssimativamente di 18/19° senza effettuare modifiche tra i vari step e con ventole case a 12V, mentre le ventole per la dissipazione di CPU e VGA sono state lasciate alla gestione dei rispettivi BIOS.
Di seguito riportiamo gli screen dei test prima su banchetto, poi sul Bitfenix Aegis in configurazione stock e dunque con la ventola da 120mm offerta in bundle in estrazione nel retro ed in seguito abbiamo provato ad aggiungere una ventola Bitfenix Spectre Pro da 140mm in immissione nella parte bassa del frontale.
Banchetto | Bitfenix Aegis | Bitfenix Aegis 140 frontale | |
IDLE |
|||
FULL CPU |
|||
FULL GPU |
Ci troviamo di fronte ad un case dove l'areazione fa decisamente da punto di forza e le possibili combinazioni, pur escludendo le più irrazionali, sarebbero state molte dunque abbiamo cercato di optare per qualcosa di classico e che poteva essere comparato anche con altri case.
Le temperature più basse in IDLE sono state registrate su banchetto con i componenti in open air con un distacco dalle altre configurazioni di 3/4° per la VGA mentre la CPU non fa registrare cambiamenti tangibili.
In FULL le cose cambiano un pò con la CPU che tra banchetto e configurazione con ventola anteriore fa registrare 1/2° in più mentre in configurazione stock si hanno ulteriori 3° in più, per quanto riguarda invece la VGA si ha sempre la situazione migliore su banchetto dove la temperatura della GPU distacca di 3° la configurazione con ventola anteriore e di 1° ulteriore quella stock con memorie e VRM che si attestano più o meno sulle stesse temperature.
Bitfenix è un produttore molto prolifico che offre al mercato continuamente soluzioni di qualsiasi genere e taglio di prezzo mantenendo una certa attenzione agli orientamenti degli acquirenti ed alle ultime proposte dei produttori hardware, grazie a questo i suoi prodotti sono sempre all'avanguardia mantenendo comunque un certo rapporto qualità/prezzo. Il Bitfenix Aegis è un case sicuramente interessante sotto molteplici aspetti integrando dimensioni ridotte ma un grande spazio interno e un aspetto accattivante grazie ad una buona scelta di colorazioni e features che pochi altri case possono vantare all'interno delle proprie caratteristiche.
La possibilità di installazione di motherboard in formato Micro-ATX e Mini-ITX va incontro alle ultime tendenze di un mercato che cerca ormai di mantenere anche altissime performance in grandezze minimali, inoltre la sua vocazione al liquid cooling da ampio margine di personalizzazione nel raffreddamento dei componenti garantendosi una fetta di mercato decisamente ampia che spazia dal gamer incallito al semplice utilizzatore di mediacenter.
Ottima è risultata la struttura portante decisamente robusta sebbene le parti plastiche stonino rispetto ad un telaio ed una verniciatura che offre un'eleganza ed un impatto visivo decisamente migliore, sminuendo in parte anche il design aggressivo che viene supportato da un materiale che può risultare ad alcuni non all'altezza del compito e che abbiamo trovato provvisto di qualche scarto di lavorazione, anche se facilmente eliminabile.
Gli interni sono ben rifiniti, solidi e provvisti di una verniciatura resistente anche se da gestire con le dovute attenzioni e, cosa da non tralasciare, completamente protetto dalla polvere tramite filtri removibili, anche se i due magnetici potrebbero avere un alloggiamento migliorabile.
Da non dimenticare risulta inoltre il fan controller integrato che risulta una features di sicura comodità per molti anche se avremmo preferito una memorizzazione dell'impostazione scelta ed una qualità dei tasti, soprattutto per quello di accensione, migliore.
Comunque sia l'impatto estetico c'è, mantenendosi movimentato e moderno soprattutto in un frontale caratterizzato da un ampio pannello nero specchiato con il suo schermo integrato e completamente personalizzabile tramite una qualsiasi immagine a nostra scelta, feature un po' sottotono per via della tecnologia TFT di quest'ultimo ed il suo angolo di visione ma comunque apprezzabile in più situazioni. L'ampio pannello laterale in plexiglas garantisce inoltre una totale visione degli interni verniciati in nero opaco garantendo una bella mostra dell'hardware e del raffreddamento utilizzato, ma anche dei cavi che -ricordiamo- non hanno molto spazio a disposizione nel retro per essere nascosti alla vista.
Tirando le somme il Bitfenix Aegis si è dimostratoe nel suo insieme un case interessante, di buona fattura nelle parti metalliche anche se minore in quelle plastiche e decisamente modulabile permettendo di avere spazzi interni molto ampi ed ottimizzato a dovere per le integrazioni di impianti di raffreddamento a liquido, il tutto ad un prezzo intorno ai 100€ IVA inclusa per il modello da noi recensito e di una ventina di euro in meno per la versione CORE sprovvista di display anteriore che risulta alquanto allettante.
Nome prodotto | PRO | CONTRO |
Bitfenix Aegis |
+Struttura solida |
-Display anteriore TFT con scarso angolo di visione |
Award tecnici | Award prestazionali | |
Si ringrazia Bitfenix per il sample oggetto dell'articolo di oggi.
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