Tolta la ventola e il relativo sistema di supporto in plastica, dinanzi a noi troveremo un dissipatore a sviluppo verticale dalle misure contenute; l'ETS-N31 occupa infatti un volume di 95 x 77 x 125 millimetri all'interno dei quali si sviluppa un pacco alettato formato da quarantadue alette in alluminio che vengono a loro volta alimentate da una matrice di scambio termico costituita da tre heatpipes da sei millimetri di diametro a doppio punto di rugiada e singolo di evaporazion, con una collocazione in massa radiante posta su due colonne e tre file al fine di limitare lo scarico laterale dei flussi causati da una eccessiva esosità da parte del dissipatore in termini di pressione statica.
Sotto il piano della gestione dei flussi è stato effettuato un lungo lavoro di ottimizzazione che prevede fianchi laterali chiusi, fronte di attacco all'aria dinamico con sezioni di riduzione dell'attrito nei punti più esterni e l'implementazione della Vortex Generator Flow (VGF), tecnologia proprietaria di casa Enermax che permette su carta di aumentare lo scambio termico delle heatpipes diminuendo al tempo stesso i coefficiente di resistenza aerodinamica grazie all'interscambio dei flussi che può avvenire anche all'interno del pacco alettato.
Ben visibili dalla testa risultano tali implementazioni con i due gruppi di heatpipes avvolti dalle appendici aerodinamiche della VGF e le alette che mostrano sia lo scasso frontale per l'inserimento dei flussi sia le appendici aerodinamiche periferiche volte alla diminuzione dell'effetto muro creato dalle hp.
A ciò si affianca il logo Enermax, incorniciato al centro, con ai lati le punzonature delle tre heatpipes che escono dalle rispettive sezioni. Nel complesso la lavorazione cosi come l'allineamento delle alette risulta effettuata in maniera eccellente, buona risulta anche la punzonatura delle ultime cinque sezioni radianti, di norma le più critiche nel montaggio e nella futura vita del dissipatore.
Abbandonando la testa, saltiamo dalla parte opposta dove troviamo il monoblocco in alluminio della base, questo svolge la duplice funzione di dissipatore di buffer per la gestione dei bassi carichi della CPU e di sistema di ancoraggio per la staffa in acciaio che il costruttore ha deciso di utilizzare per il prodotto in questione.
L'N31 sfrutta infatti un sistema a push pin per ancorare una cornice in plastica alla scheda madre sulla quale poi andranno a far presa due clip asolate in acciaio che a loro volta scaricheranno la forza sulla base del dissipatore mandando in trazione lo stesso sulla CPU; sistema forse un pelo arcaico, sicuramente economico, ma comunque funzionale tanto che durante le fasi di montaggio l'operazione non ha richiesto più di due minuti e la pasta si è subito distribuita come da copione.
Altra peculiarità che il costruttore ha voluto affidare all'N31 risulta l'HDT; ovvero il mettere a diretto contatto con l'IHS/DIE del processore le heatpipes rimuovendo dai giochi una interfaccia al fine di ridurre la resistenza termica intrinseca, guadagnando sia in reattività del gruppo dissipante sia in efficienza. Opzioni queste valide tuttavia se l'HDT risulta effettuato in maniera consona, il mettere a nudo le HP porta infatti notevoli problemi di lavorazione nonchè tolleranze prossime al centesimo di millimetro tale per cui si rende necessaria un rettifica della base che deve risultare perfettamente planare come in questo caso.
in ultima analisi sottolineamo la presenza, o meglio l'assenza, delle saldature in lega tra hp e pacco alettato portando di conseguenza un accoppiamento tra i due elementi di tipo puramente meccanico, soluzione meno tecnica ma comunque per larga parte funzionale soprattutto in soluzioni dissipanti dove si cerca di tenere al minimo i costi produttivi.